domenica 20 settembre 2009

ATTINOTERAPIA

ATTINOTERAPIA [dal gr. aktís, raggio, e terapia]. - Metodo di cura di alcune malattie (rachitismo, affezioni tubercolari non polmona­ri, ecc.) con i raggi solari o più specialmente con i raggi ultravioletti prodotti da lampade ad arco fra elettrodi di mercurio.

ATROPINA Alcaloide di sapore amaro

ATROPINA [da Atropa, nome lat. della bella­donna]. - Alcaloide di sapore amaro e di azio­ne violenta che si estrae dalle radici di bella­donna e da altri vegetali. L'A., isolata nel 1833 dal fisico Mein, è usata in dosi opportune (in­feriori a 5 milligrammi) come analgesico. Il solfato di ATROPINA in soluzione acquosa, è impiegato in oculistica per dilatare la pupilla e facilitare l'esame dell'occhio. Gli avvelenamenti da ATROPINA si riconoscono immediatamente per la subitanea dilatazione delle pupille e si combattono con iniezioni di morfina, pilocarpina, ecc.

ATRESIA

ATRESIA - Mancanza della normale aper­tura (canale o orifizio) di alcune formazioni anatomiche (es. esofago, pupilla, ano, uretra, vagina). Nel caso di canali il neonato non può sopravvivere, nel caso di orifizi si procede al­l'immediata apertura chirurgica.

ATREPSIA - Malattia dei neonati

ATREPSIA [comp. di a priv., e del gr. thrép­sis, nutrizione]. - Malattia dei neonati che de­periscono per la perdita della capacità di assi­milare il cibo. Si manifesta con tipico aspet­to senile, cute secca e rugosa, eritemi, ulce­razioni, ecc. La morte sopravviene per inani­zione.

ASTIGMATISMO [dal gr. a priv., e stigma, punto]

ASTIGMATISMO [dal gr. a priv., e stigma, punto]. - Difetto dell'occhio o di uno strumen­to ottico, dovuto ad imperfezione nella curva dell'occhio o della lente, tale da far sì che un punto luminoso non dia un punto come imma­gine, ma una linea o una macchia confusa. Ciò avviene perché i raggi luminosi non convergono tutti nello stesso punto. L'ASTIGMATISMO si corregge con apposite lenti.

ASSUEFAZIONE

ASSUEFAZIONE. - In farmacologia, l'ASSUEFAZIONE del­l'organismo ad un farmaco a motivo della sua continua somministrazione, diminuisce il grado di efficacia del farniaco stesso postulando la ne­cessità di ricorrere a dosi sempre maggiori di esso. Talvolta l'ASSUEFAZIONE annulla del tutto l'azione del farmaco.

ASSIDERAMENTO

ASSIDERAMENTO [dal lat. med. assiderare, der. di sidus, astri, costellazione]. - Complesso di fenomeni conseguenti alla prolungata espo­sizione del corpo a basse temperature, caratte­rizzato da progressiva diminuzione della circo­lazione periferica, depressione, prostrazione che può condurre a morte. Terapia: respirazione artificiale, cardiocinetici, bagni a temperatura crescente (da 18` a 300, in parecchie ore).

ASPIRAZIONE endocavitaria

ASPIRAZIONE endocavitaria. - E' una tecnica terapeutica moderna per il drenaggio delle caverne tubercolari del polmone. Consiste nella infissione attraverso la parete toracica di un sondino che penetra in una caverna (sotto la gui­da dello schermo radioscopico), collegato ad un apparecchio aspirante. L'aspirazione drena il ma­teriale patologico intracavitario all'esterno, e favorisce la cicatrizzazione che spesso è completa.

ASPERGILLOSI. - Malattia che può colpire l'uomo e alcuni animali

ASPERGILLOSI. - Malattia che può colpire l'uomo e alcuni animali, soprattutto gli uccelli; determina la formaáone nei polmoni di tuber­coli simili a quelli della tubercolosi. L'ASPERGILLOSI pol­monare e data dal fungo Aspergillus fuinigatus; i sintomi sono affini a quelli della broncopol­monite cronica. Terapia iodica e arsenobenzolica.

ASIMMETRIA

ASIMMETRIA [dal gr. asimmetría, mancan­za di proporzioni]. - Difetto di proporzione fra due cose, o fra le parti di una stessa cosa. In med., si ha ASIMMETRIA quando un organo simmetrico si sposta rispetto all'asse di simmetria.

ASFISSIA

ASFISSIA [dal gr. asphixía, arresto del polso]. - Sospensione della funzione respiratoria, caratterizzata da imponenti sintomi di reazione, sino all'incoscienza, convulsioni, e infine la mor­te. Può essere dovuta a tutte quelle cause capaci di ostacolare i normali scambi gassosi tra i pol­moni, l'aria ambiente, ed il sangue: ostacoli delle vie aeree, mancanza di aria respirabile, inspira­zione di gas tossici, ecc. Nei primi momenti dell'ASFISSIA , può essere efficace ricorrere alla respirazio­ne artificiale ed ai cardiocinetici.

ASCORBICO, acido. - Sostanza vitaminica so­lubile nell'acqua

ASCORBICO, acido. - Sostanza vitaminica so­lubile nell'acqua, la cui mancanza nell'organi­smo dell'uomo provoca lo scorbuto; nota anche con il nome di vitamina C., scorbutamina ed acido exuronico. E' il solo prodotto antiscor­butico naturale.

ASCITE - Versamento di liquido nella cavità addomina­le

ASCITE [dal gr. askités, der. da askós, otre]. - Versamento di liquido nella cavità addomina­le, dovuto a peritonite, cardiopatie scompensate, cirrosi epatica, malattie renali, compressione meccanica di vasi, ecc. E' accompagnato da sin­tomi evidenti di raccolta liquida nell'addome che può raggiungere proporzioni rilevanti. La cura, a seconda dei casi, prevede l'impiego di cardio­tonici, diuretici, vitamine e raggi ultravioletti (terapia fisica); si fa ricorso alla paracentesi (svuotamento del cavo addominale) quando la quantità del liquido raccoltosi è imponente.

ASPIRINA. - Uno dei nomi commerciali del­l'acido acetilsalicilico

ASPIRINA. - Uno dei nomi commerciali del­l'acido acetilsalicilico; altra denominazione usata è quella di rodina. L'ASPIRINA si presenta sotto forma di cristalli bianchi e di sapore acidulo: è impiegata largamente come analgesico, anti­reumatico ed antipiretico, soprattutto nelle for­me influenzali.

ASCESSO

ASCESSO [dal lat. abscessus, der. di abscén­dere, andare via]. - Raccolta di pus in dipen­denza di un processo infiammatorio purulento: normalmente rappresenta la reazione opposta dall'organismo alla penetrazione di germi pio­geni (streptococchi, stafilococchi, ecc.). La cura comporta l'impiego di antibiotici ed eventual­mente il ricorso all'incisione chirurgica. L'ASCESSO cronico è dovuto al bacillo della tubercolosi; l'ASCESSO di Brodie è proprio del canale midollare dell'osso. Altri ASCESSI di considerevole e gravità ed importanza sono quelli polmonari, cerebrali ed epatici.

ARTROSI [dal gr. árthron, articolazione]. - Malattia delle articolazioni

ARTROSI [dal gr. árthron, articolazione]. - Malattia delle articolazioni, detta anche dege­nerativa primaria o artrite deformante; appare solitamente in età avanzata. E possibile che restino colpite piu articolazioni contemporanea­mente; quasi sempre si tratta delle anche, del­le ginocchia e della colonna vertebrale. Fra le cause principali dell'ARTROSI si annoverano: l'usura fisiologica della cartilagine diartrodiale e al­cuni disturbi di genere vario e complesso (cir­colatori, traumatici, carenzali, ecc.).

Assai fre­quente, nell'ARTROSI , è la sclerosi dei vasi sinoviali profondi. La malattia ha decorso afebbrile, piuttosto lento e progressivo; i sintomi consi­stono in crepitii ossei, dolori provocati e spon­tanei, ipertensione arteriosa, ecc. La cura è assai varia ( an­tireumatici, ormoni, diatermia, ultrasuo­ni, ecc.). Il Maluni coxae senile, l'ARTROSI emo­filica (caratterizzata da fatti emorragici), sono tutte varietà dell'ARTROSI cronica pri­maria.

ARTICOLAZIONE. - L'insieme degli organi e tessuti

ARTICOLAZIONE. - L'insieme degli organi e tessuti che concorrono a formare la giuntura di due o più ossa. Si suddividono in sinartrosi e suture, quando sono immobili (ad es., le ARTICOLAZIONI del cranio); anfiartrosi o sinfisi, quando per­mettono movimenti di limitatissima estensio­ne (ad es., ARTICOLAZIONI delle ossa del bacino); diartrosi, quando i capi ossei a contatto sono chiusi in una capsula fibrosa ove scorre un liquido lu­brificante (sinovia) e consentono movimenti più estesi, a cerniera, a sella, a snodo (ARTICOLAZIONI delle os­sa degli arti).

ARTERIOSCLEROSI. - Malattia delle arterie

ARTERIOSCLEROSI. - Malattia delle arterie dovuta a profonde alterazioni e degenerazione della loro parete, predisposta da fattori eredi­tari e costituzionali, età, intossicazioni esogene (piombo, tabacco, alcool, ecc.) ed endogene (al­terazioni del ricambio lipidico), infezioni, trau­mi, congelamenti, squilibri tensivi, surmenage fisico o mentale; caratterizzata da una sintoma­tologia varia in rapporto alla estensione ed in­tensità delle lesioni nei singoli apparati: stan­chezza, cefalea, insonnia, alterazioni dell'udito e della vista, disartria, parafasia, amnesie, sonnolenza, apatia o irritabilità, sino a gravi forme mentali, palpitazioni, respiro periodico, acropa­restesie (dito morto), talora sindrome anginosa (localizzazione alle coronarie), claudicazione in­termittente (local. agli arti inferiori), angina addominale (local. celiaca), ed infine aspetto senile, deperimento, pallore o congestione, arterie visibili allungate e tortuose, dure, di calibro irre­golare, ed altri segni funzionali ed obbiettivi rilevabili alle comuni indagini semeiotiche.

ARTERIA

ARTERIA [dal gr. arteria, canna della gola]. - Vaso sanguifero che porta il sangue dal cuore alla periferia, formato da tre tuniche concen­triche: una tunica esterna di tessuto connettivo lasso, una tunica niedia con fibre elastiche ed una tunica intima caratterizzata da una lamina endoteliale. Le ARTERIA principali sono: l'aorta, che si diparte dal ventricolo sinistro, le succlavie e le polmonari (sinistra e destra), la cefalica, la temprale, ecc.

Per anal., è detta ARTERIA una grande strada o una importante linea ferrovia­ria, di traffico intenso.

Anidride ARSENIOSA

ARSENIOSA, anidride. - Detta comunemente arsenico bianco, ha formula As, 0, Si ottiene bruciando in presenza d'aria l'arsenico e per arrostimento dei minerali che lo contengono. E' solubile in acqua, ha sapore dolce ed è velenosa. E' stata impiegata in medicina per curare la sifilide, e nella preparazione dei composti arse­nicali; se ne fa uso in tintoria come mordente, nella stampa di arazzi e tappeti e come insetti­cida.

AROMI. - Sostanze, profumate

AROMI. - Sostanze, profumate, di odore grato penetrante, usate in profumeria, in liquoreria, in farmacia e in culinaria. Alcune sono di origine animale (muschio marino, ambra, ecc.), ma nella maggior parte provengono dal regno vegetale (assenzio, anice, benzoino, mirra, finocchio, lauro, vaniglia, zafferano, zenzero, noce moscata, origano, ecc.). In med. vengono impiegate come eccitanti, narcotici, astringenti, antispasmodici.

ARGENTINE - Minerale, solfuro d'argento

ARGENTINE. - Minerale, solfuro d'argento. (Ag, S); durezza 2-2,5; peso specifico 7,3. Di color grigio piombo scuro; contiene argento nella misura dell'87%. Si trova in filoni in Sar­degna (Sarrabus), Ungheria, Messico, Cile, Au­stralia e Boemia.

APPENDICITE. - Infiammazione dell'appendi­ce

APPENDICITE. - Infiammazione dell'appendi­ce ileo-cecale, della quale si conoscono due forme: una acuta, le cui cause sono diverse e non sempre facili da stabilirsi (calcoli fecali, stasi intestinale, microbi, allergie, ecc.), caratterizza­ta da dolore bruscamente insorgente in sede addominale, nausea, vomito, febbre irregolare, e sospensione della funzione intestinale; l'altra cronica, con dolori in sede caratteristica, nau­sea, febbricola, dimagramento, stipsi, ecc. La cura è in genere chirurgica (appendicectomia).

APOPLESSIA - perdita della coscienza, della sensibilità, e della mobilità

APOPLESSìA [der. dal gr. apoplesso, colpire]. Subitanea perdita della coscienza, della sensibilità, e della mobilità, causata da emorragia, embolia, o trombosi cerebrale. Raramente mortale la interrompe la forma espositiva del suo da però sovente paralisi e disturbi generali, più o meno gravi.

ANTROPOMORFISMO

ANTROPOMORFISMO [dal gr. ánthropos, uo­mo, e morfè, forma]. - Tendenza riscontrabile presso quasi tutte le dottrine filosofiche e reli­giose per cui la divinità viene rappresentata sot­to forma e apparenza umana, o con le mede­sime passioni che agitano l'animo dell'uomo. Può distinguersi un ANTROPOMORFISMO a carattere convenziona­le e metaforico, per cui il fedele si rivolge alla divinità come a persona umana e con modi uma­ni (convenzionale è l'ANTROPOMORFISMO introdotto dalla chiesa cattolica); e un ANTROPOMORFISMO radicale o dogmatico che concepisce gli dèi realmente sotto spoglie uma­ne (l'ANTROPOMORFISMO del politeismo greco).

ANTROPOMETRIA

ANTROPOMETRIA [dal gr. ánthropos, uomo, e métron, misura]. - Branca dell'antropologia che studia il corpo umano sotto l'aspetto delle dimensioni e proporzioni delle diverse parti, in rapporto ai sessi ed ai vari gruppi etnici (bio­metria antropologica o antropo-biometria). L'ANTROPOMETRIA ebbe notevole sviluppo con C. Lombroso (ANTROPOMETRIA cri­minale) e ANTROPOMETRIA Bertillon (ANTROPOMETRIA segnaletica).

ANTROPOLOGIA

ANTROPOLOGIA [dal gr. ánthropos, uomo e loghia, scienza]. - Studio del genere umano considerato nel suo insieme, nei suoi particolari, e nei suoi rapporti con il resto della natura.

I primi studi sull'uomo risalgono ad Aristotele, ma le basi moderne della scienza antropologica cominciarono a formarsi nel Rinascimento, so­prattutto per merito di Andrea Vesalio (1513­1564); lo sviluppo sistematico degli studi di ANTROPOLOGIA é però di data più recente.

Le prime opere scien­tifiche di rilievo sono quelle di G. F. Blumen­bach (1775) e di E. Kant (Antropologia, 1798). J. van der Hoeven 'olandese, può essere considerato il fondatore della craniometria (1837); quasi contemporaneamente un nuovo sistema per la misurazione del cranio veniva proposto da S. G. Mortori (1839). Fra i più grandi antro­pologi del XIX sec. furono J. L. de Quatrefages e P. Broca. Con Darwin l'indagine antropologica affrontò anche il problema della origine del­l'uomo.

ANTISTAMINICI

ANTISTAMINICI. - Sostanze di sintesi sco­perte da Bovet nel 1937; appartenenti a serie chi­miche molto diverse. Hanno l'effetto di bloccare l'azione dannosa dell'istamina (detti anche anti allergici) che si libera nei tessuti in occasione di una crisi anafilattica o allergica. Gli ANTISTAMINICI tro­vano il loro principale campo di applicazione nelle malattie allergiche. Rispondono bene al trattamento antistaminico, l'orticaria, le derma­titi da contatto, la febbre da fieno.

ANTISPASTICI

ANTISPASTICI. - I farmaci che hanno la pro­prietà di provocare il rilasciamento delle fibre muscolari liscie specialmente quando queste si trovano in stato di contrattura spastica.

Alcuni agiscono direttamente sulla fibra muscolare pro­vocandone il rilasciamento e vengono chiamati miolitici o spasmolitici (per es.: papaverina); altri agiscono inibendo lo stimolo nervoso che provoca la contrattura delle fibre muscolari liscie e sono detti anche parasimpaticolitici o an­tivagali (per es. atropina e antivagali di sintesi).

Vengono adoperati con vantaggio per combatte­re le coliche viscerali.

ANTISETTICI

ANTISETTICI. - Sostanze capaci di distrug­gere i germi patogeni delle infezioni e putrefa­zione. Si distinguono in ANTISETTICI per uso esterno o chi­rurgici (permanganato di potassio, acido fenico) ed ANTISETTICI per uso interno — intestinali, urinari, polmonari, ecc. — (mercurio, bismuto, arseno­benzoli).

ANTIORMONI

ANTIORMONI. - In seguito a somministra­zione prolungata di alcuni ormoni di natura proteica, compaiono nel sangue delle sostanze, gli ANTIORMONI che neutralizzano l'ormone iniettato ostacolan­done le sue azioni. Gli ANTIORMONI vengono ottenuti da­gli animali e anche dall'uomo. La loro origine non è nota. Non si è riusciti fino ad oggi ad evitare la formazione di ANTIORMONI conseguente a som­ministrazione prolungata di ormoni proteici.

ANTIFOLICI

ANTIFOLICI. - Farmaci il cui meccanismo di azione principale consiste nel bloccare la trasformazione dell'acido Eolico in acido folinico, sostanza necessaria per lo sviluppo e la moltiplicazione delle cellule del sangue ma soprattut­to nelle cellule di alcuni tipi di leucemia. I loro effetti in terapia sono palliativi.

ANTICORPI. - Sostanze elaborate dall'organi­smo come difesa

ANTICORPI. - Sostanze elaborate dall'organi­smo come difesa quando avvenga l'introduzione di un antigene. Sono di massima importanza nelle reazioni immunitarie, e si distinguono in gruppi a seconda delle loro proprietà: antitos­sine, antifermenti, agglutinine, citotossine, gli antienzimi, ecc. Queste reazioni hanno permesso applicazioni diagnostiche e terapeutiche.

ANTICONGELANTI- Prodotti chimici usati per impedire il congelamento dell'acqua

ANTICONGELANTI. - Prodotti chimici usati per impedire il congelamento dell'acqua nei ra­diatori delle automobili. Nei climi freddi si so­stituisce all'acqua pura, che congelerebbe al di sotto di C'C., una miscela acqua-alcool metili­co, che ha lo scopo d'abbassare a —12'C il punto di congelamento.

ANTIBIOTICI

ANTIBIOTICI [dal gr. comp. di antí e biosis, vita]. - Da antibiosi, termine coniato verso la fine del XIX sec. per indicare una relazione atti­vamente antagonista di un organismo verso un altro, in opposizione alla relazione di sim­biosi (o parassitismo). Furono poi detti ANTIBIOTICI , par­ticolari sostanze elaborate da alcuni micro-or­ganismi (batteri, muffe, attinomiceti, ecc.), ca­paci di impedire la vita e lo sviluppo di altri microrganismi patogeni: fenomeno già noto e di prevista utilità terapeutica sin dai tempi di Pa­steur, ma solo recentemente portato a pratica utilità con la produzione di un ANTIBIOTICI (penicillina),

ANTIALLIERGICI

ANTIALLIERGICI. - Farmaci usati per combat­tere quelle malattie di natura allergica o pre­sunta tale. Sono ANTIALLIERGICI: l'adrenalina, l'efedrina, la atropina, i sali solubili di calcio, gli antistami­nici e altri farmaci detti desensibilizzanti.

ANNESSITE

ANNESSITE. - Infiammazione degli annessi dell'utero (salpinge ed ovaio); possono aversi ANNESSITI semplici, cistiche e tubercolari. La cura è varia (siero, vaccino, crenoterapia, ecc.).

ANNEGAMENTO. - Asfissia acuta

ANNEGAMENTO. - Asfissia acuta determinata dalla penetrazione di liquido nell'albero respi­ratorio. Il soccorso consiste nella RESPIRA­ZIONE artificiale e nel favorire il deflus­so del liquido con una declive posizione del capo.

ANIMISMO. - Dottrina medica

ANIMISMO. - Dottrina medica di G. E. Stahl (1669-1734) e perciò detta anche stahlianismo, secondo cui l'unica causa dell'attività corpo­rea sarebbe da ricercarsi nell'anima (ne derivava la nessuna importanza dei fenomeni fisici e chimici).

Il termine fu ripreso nel 1867 da E.B. Tylor, per indicare la credenza dei popoli primi­tivi per cui tutti gli oggetti materiali, miche quelli inorganici ed inanimati, possiederebbero un'anima: da ciò l'importanza del culto dei mor­ti e delle anime, elemento originario posto a fondamento di tutte le credenze religiose al loro sorgere.

ANILINA. - Composto organico (C, H, NH,)

ANILINA. - Composto organico (C, H, NH,), chimicamente detta fenilammina, ottenuto dal benzene C,FI, per sostituzione di un atomo di idrogeno col gruppo amminico — NH2- è una sostanza oleosa, bolle a 184" C, è incolore e di odore acre e nauseante. Industrialmente si ot­tiene dal benzolo. Il suo uso trova limitazioni perché molto tossica. È impiegata nella indu­stria. delle sostanze coloranti, degli esplosivi e dei prodotti farmaceutici.

ANIDRITE. - Solfato di calcio anidro (Ca SO,)

ANIDRITE. - Solfato di calcio anidro (Ca SO,) che si trova allo stato naturale. Esposto all'aria ed all'umidità, assorbe acqua di cristallizzazione trasformandosi in gesso. Si trova in giacimenti di sali in Austria e in Germania, e anche come costituente di rocce, a formare marmi pregiati come nella volpinite o bardiglio. Può essere incolore, azzurro o giallo. Le qualità migliori sono usate come materiale da decorazione. Du­rezza 3:-3,5; peso specif. 2,85=2,90.

ANGINA PECTORIS

ANGINA PECTORIS [lat.: « angina di petto »]. - Sindrome stenocardica caratterizzata da un dolore precordiale vivissimo, con irradiazione alla spalla, al collo, ed al braccio sinistro, sensazio­ne angosciosa, senso di morte imminente, pal­lore, ecc. È causata da obliterazione o spasmo delle arterie coronarie (da arterite, arteriosele­resi, ecc.).

Il dolore può insorgere in seguito a sforzo (ANGINA da sforzo) oppure, più raramente, in condizione di riposo (ANGINA da decubito). La cura consiste nella maggiore irrorazione del miocar­dio previa dilatazione delle arterie coronarie, mediante impiego di farmachi ad azione rapida ed 'Intensa: la somministrazione di trinitrina o di nitrito di anile durante gli accessi determina generalmente la rapida scomparsa del dolore. Nelle forme più gravi si possono tentare alcu­ni interventi chirurgici.

sabato 19 settembre 2009

ANEURISMA

ANEURISMA [dal gr. anéurisma, dilatazione]. - Dilatazione circoscritta permanente di un vaso sanguigno, solitamente un'arteria, causata da di­minuita resistenza ed elasticità della parete, di varia forma (cilindrica, fusiforme, a sacco) e di­mensioni variabili, pericolosa per la possibilità di rottura con conseguente emorragia interna anche istantaneamente mortale.

Dicesi falso ANEURISMA quando il sangue fuoriuscito da una lacerazione arteriosa (ematoma) forma una pseudocap­sula (ematoma incistato), che può restare in co­municazione con il lume vasale, simulando la sintomatologia di un ANEURISMA Causa dell'ANEURISMA sono l'ar­teriosclerosi, la sifilide, i traumi e le embolie infettive.

ANESTESIA

ANESTESIA. - Pratica in uso nei diversi rami della chirurgia, dell'ostetricia, dell'oculistica, ecc., per rendere insensibile al dolore tutto o una determinata parte del corpo umano (ANESTESIA generale o narcosi, ed ANESTESIA locale).

La prima idea dell'ANESTESIA artificiale fu suggerita dalla scoperta delle proprietà anestetiche del protos­sido d'azoto fatta da Humphrey Davy nel 1798. Il sistema di ANESTESIA con impiego dell'etere si attribuisce all'americano Jackson, che avrebbe applicato il metodo nel 1846, ed al francese Mai­gaigne, il quale avrebbe incominciato ad usare l'etere nel 1847. Il cloroformio venne scoperto nel 1831 da Soubeiran, ma impiegato più tardi.

Da ANESTESIA si ha anestetico: sostanza avente la proprie­tà di estinguere totalmente, o di diminuire tempo­raneamente la sensibilità di una parte, o di tutto il corpo. L'impiego degli anestetici è at­tualmente assai géneralizzato: va, infatti, dal comune mal di capo (per il quale si adoperano pastiglie o tabloidi o compresse di varia natura), al parto indolore realizzato con diversi sistemi secondo il fisico e la personalità delle pazienti.

I principali anestetici in uso dopo il 1847, epoca nella quale si incominciò ad impiegare l'etere nelle operazioni chirurgiche, sono stati il cloroformio, l'aldeide, il protossido di azoto, il bicloruro di metilene, il tetracloruro di car­bonio, la cocaina, la novocaina, la stovaina, il veronal, l'etilene, il vinotene e il pentotal.

ANEMIA. - Malattia del sangue (emo­patia)

ANEMIA. - Malattia del sangue (emo­patia) caratterizzata da diminuzione del numero di globuli rossi (oligo-citoemia) o dell'emoglobi­na (oligo-cromoemía). Le diverse forme esistenti di ANEMIE si prestano a vari criteri di classificazione. Relativamente alla causa che le ha prodotte, si dicono secondarie quelle ANEMIE che dipendono da causo conosciute (tumore, emorragia, malaria, gravidanza, intossicazioni, ecc.) e che sono per­tanto un sintomo della malattia fondamentale che le ha causate; primarie od essenziali sono invece le ANEMIE di cui non è nota la causa.

Relati­vamente al valore globulare (che esprime la quantità di emoglobina contenuta in ogni globulo rosso), le ANEMIE si suddividono in ipocromiche, normocromiche ed ipercromiche secondo che il valore globulare stesso risulti inferiore, pari superiore ad I. I sintomi più generali e co­muni dell'ANEMIA sono: la sudorazione abbondante, la spossatezza, il pallore. La cura è diversa se­condo le cause: nelle forme di ANEMIA secondaria si dovrà combattere la causa principale.

Negli altri casi il più delle volte si dovrà ricorrere ad una buona nutrizione, alla vita all'aperto, ed a ricostituenti a base di arsenico, ferro, estratti epatici, ecc.

L ANEMIA perniciosa è una grave forma di ANEMIA ipercromica (che presenta, cioè, una co­lorazione dei globuli rossi superiore a quella normale) dovuta ad alterazione degli organi ematopoietici (midollo, milza, ecc.) come conse­guenza della mancanza, nell'organismo amma­lato, di una sostanza (principio intrinseco di Castle) secreta dalle ghiandole dello stomaco e del duodeno.

L'ANEMIA infantile, dovuta a privazioni, rachitismo, scrofola, oppu­re a disturbi digestivi, si cura con trattamento ferruginoso ed alimentazione adeguata (purè di lenticchie, tuorli di uovo, ecc.).

ANATOMIA - Scienza che studia la morfologia degli esseri organici

ANATOMIA [dal gr. anatomé, dissezione]. -Scienza che studia la morfologia degli esseri organici, animali e vegetali.

L'anatomia normale stu­dia i vari organi e apparati di organismi sani: (nell'istologia studia i tessuti, nella citologia le cellule).

L'anatomia patologica indaga sulle deforma­zioni degli organismi malati.

L'anatomia speciale o si­stematica studia i singoli organi.

l'anatomia topografica ne studia i reciproci rapporti.

L'anatomia chirurgica riguarda gli interventi e pratica gli studi sul cadavere.

L'anatomia comparata studia l'evoluzione morfologica degli organismi nella filoge­nesi e nella ontogenesi.

Le pratiche anatomiche del tempo più antico furono riassunte e codi­ficate per la prima volta dal medico romano Galeno (II sec. d.C.). Lo studio dell'anatomia languì il durante il M.E. a motivo della diffusa convinzione che la pratica della dissezione dei corpi fosse sacrilega. Durante l'età umanistica la scienza dell'anatomia progredì invece rapidamente. Tra i più famosi studiosi italiani di anatomia furono il Malpi­ghi ed il Morgagni.

giovedì 17 settembre 2009

AFTA epizootica. - Malattia infettiva del be­stiame

AFTA epizootica. - Malattia infettiva del be­stiame, causata da un microrganismo filtra­bile e caratterizzata dalla comparsa di vesci­cole e poi di piaghe sulle mucose e sulla pelle delle estremità, con febbre e facili complica­zioni. Nelle epizoozie gravi, colpisce il 90-95% degli animali con una mortalità elevata (23%). Esistono precise norme di polizia sanitaria atte a ridurre la diffusione del male. L'AFTA epizootica si può trasmettere anche all'uomo, e si cura con me­dicazioni locali astringenti e disinfettanti.

ALCALOIDI. - Sostanze organiche azotate

ALCALOIDI. - Sostanze organiche azotate, in genere contenute nelle piante e qualche volta anche negli animali. Hanno natura basica, non si trovano allo stato puro, ma in genere si tro­vano combinati con acidi inorganici o organici quali l'acido citrico, tannico, malico, chinico, ecc. dai quali si liberano trattandoli con calce spenta.

Sono sostanze tossiche, eccitanti del sistema nervoso, ovvero calmanti o paralizzanti; in piccole dosi possono avere impiego in medi­cina. Se ne conoscono oltre duecento; i più im­portanti sono: morfina, codeina, cocaina, caffei­na, nicotina, stricnina, chinino, atropina, crea­tina, adrenalina, xantina, ecc. Usati come oppia­cei sono la morfina, la codeina, la papaverina, la eroina, la narcotina, la tebaina, ecc.

ALBUMINURIA. - Presenza di albumina nelle urine

ALBUMINURIA. - Presenza di albumina nelle urine, rilevabile a mezzo di speciali prove (ebol­lizione, prova di Heller, ecc.), o di speciali stru­menti (albuminometri); sintomo di varie condizioni patologiche renali o generali (nefrosi acuta, albuminuria postnetritica, albuminuria infettiva, ecc.), o di particolari condizioni dell'organismo (albuminuria gravidi­ca, albuminuria ortostatica, ecc.). La cura deve indirizzar­si a rimuovere la malattia o le cause che pro­vocano l'albuminuria.

ALBUMINOIDI (o seleroproteine)

ALBUMINOIDI (o seleroproteine). - Sostanze proteiche, simili per le proprietà e l'aspetto all'albumina, aventi molecola assai complessa, che entrano come costituenti principali negli organismi animali e vegetali, a far parte di tessuti di sostegno, come cartilagini, ossa, so­stanze cornee. ecc.

Fra le più note: la cheratina, la condrina, l'osseina, i collageni. Sono formate da atomi di carbonio, idrogeno, azoto, ossigeno e zolfo; insolubili in acqua, si coagulano se ri­scaldate; secche si presentano come una polvere bianca in genere amorfa. Sono anche dette al­bumine tegunientali.

ALBUMINA. - Sostanza proteica con alto con­tenuto in zolfo

ALBUMINA. - Sostanza proteica con alto con­tenuto in zolfo, costituita da quasi tutti gli ammi­noacidi noti, che si trova come costituente prin­cipale nelle cellule e nelle secrezioni animali. Le ALBUMINE secche si presentano in polvere giallic­cia, sono coagulabili, solubili in acqua priva di sali.

Trovano impiego in farmacia, in medici­na come antidoto negli avvelenamenti, nella stampa dei tessuti, nella preparazione di carte fotografiche, nella chiarificazione dei vini e dei liquori.

La loro presenza nella urina è indice di uno stato patologico. Si di­stinguono in lattoalbumina, contenuta nel latte da cui si estrae; albume o bianco d'uova; siero-albumina, contenuta nel sangue e nella linfa dei vertebrati.

ALBINISMO ( albinus, bianchic­cio, lattiginoso )

ALBINISMO [dal tardo lat. albinus, bianchic­cio, lattiginoso]. - Anomalia consistente nella diminuzione o nella mancanza totale di pigmento, ossia di materia colorante della pelle, dei ca­pelli, degli occhi. Il fenomeno dell'ALBINISMO prende anche il nome di leucopatia (dal gr. leukos, bianco e pathos, malattia) e, negli uomini, e frequente soprattutto fra i negri. Nei vegetali l'ALBINISMO attacca soprattutto le foglie e la corolla. Al­cuni animali sono soggetti periodicamente all'ALBINISMO (lepre alpina, ermellino, ecc.).

AKAMUSHI (o febbre fluviale del Giappone). - Malattia parassitaria

AKAMUSHI (o febbre fluviale del Giappone). - Malattia parassitaria, endemica nel Giappo­ne, nelle Filippine e nelle Isole della Sonda, trasmessa dalla puntura di un acaro, e carat­terizzata da febbre, brividi, cefalea, tumefazio­ne delle ghiandole linfatiche, quindi esantema localizzato e poi diffuso.

AGOPUNTURA. - Sistema di cura di origine cinese

AGOPUNTURA. - Sistema di cura di origine cinese consistente nel pungere o nello stuzzicare con un ago di oro o di argento muscoli e tendini per ottenere una determinata reazione in quella parte del corpo. Questo sistema è comunemente praticato dagli stregoni del centro dell'Africa. Nella storia della medicina, è un sistema di cura attribuito a Fabrizio di Dan­zica il quale l'applicò per la prima volta nel 1667. Fa parte della riflessoterapia.

sabato 12 settembre 2009

Abulìa - Disturbo della volontà

Disturbo della volontà che consiste nell’incapacità di prendere una decisione, di iniziare o portare a termine un’azione in rapporto a eventi anche banali. È un sintomo che si può osservare in diverse condizioni patologiche: nevrosi, depressione, schizofrenia.

Abrasivi

Sostanze naturali (per esempio, pomice) o artificiali (per esempio, carburo di silicio) usate in dermatologia per ridurre con azione meccanica le asperità dell’epidermide e delle unghie o le callosità, asportando le lamelle cornee in via di desquamazione.

Abrasione - Lesione superficiale della cute

Lesione superficiale della cute o delle mucose provocata solitamente da un trauma che colpisce di striscio la superficie cutanea. Viene prodotta a scopo terapeutico (dermoabrasione), per esempio, per asportare le cicatrici residue dell’acne volgare, soprattutto al volto, o per eliminare tatuaggi. L’abrasione permette inoltre di far penetrare nel derma vaccini o allergeni, e in questo caso è detta scarificazione. Può costituire via d’entrata per germi responsabili di malattie.